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NOI E PER LE NOSTRE AMATE MOTO.


AMMORTIZZATORE DI STERZO Öhlins PER MV-AGUSTA BRUTALE

BY EVOLUTION BIKE

Nolan Ago ( pdf 260kb )

       

 

 

 

Questa volta la nostra rubrica Fatto In Italia si occupa di un prodotto Svedese... Vi chiederete e che c'è di italiano in un prodotto Svedese??? Presto detto, un nota Squadra Corse, la Gimotosport nata dalla passione di Luigi D'esposito ed impegnata nel WORLD FIM CUP SUPERSTOCK con le MV F4 1000 R ha aperto da Aprile 2006 in Milano, la sua costola commerciale con lo scopo di diffondere presso il pubblico quanto di meglio ha realizzato e sperimentato sui campi di gara per rendere le Mv-Agusta ancora più speciali.

Questa costola è la Evolution Bike , noi di Motoitaliche abbiamo avuto il piacere di provare per voi un loro ultimo prodotto, il nuovo Kit di ammortizzatore di sterzo Öhlins per Brutale da loro appositamente modificato.

1. Analisi Tecnica.


L’ammortizzatore di sterzo che andremo ad analizzare in questo articolo è un prodotto della Svedese Öhlins che si differenzia dagli ammortizzatori di sterzo lineari per il fatto di essere rotativo.
Il suo principio di funzionamento è infatti basato su di una “pala” o “lobo” che si muove immersa/o in un apposito olio contenuto all’interno di una camera; l’olio è necessario per ammortizzare il movimento della “pala”, e quindi dello sterzo, in funzione della taratura dei registri di regolazione delle alte e delle basse velocità di rotazione; detti registri altro non sono che degli orifici di grandezza appunto regolabile dai quali transita l’olio messo in movimento dalla “pala” . Detta pala è a sua volta collegata, tramite un perno, alla leva solidale al telaio; il risultato è quello che durante le fasi di sterzata sarà il corpo dell’ammortizzatore a roteare e non la leva.


Altra peculiarità di questo componente è quella delle amplissime possibilità di settaggio (nota positiva per gli esperti ma a volte negativa per i neofiti), infatti è dotato di:
--regolazione per le basse velocità di rotazione;
--regolazione per le alte velocità di rotazione;
--regolazione, dx e sx, per l’ampiezza del movimento.
E’ facile intuire quanto preciso possa essere questo strumento di controllo della sterzata in virtù della grande quantità d’olio in esso contenuta e delle moltissime possibilità dei regolazione.
Ci troviamo quindi di fronte ad un oggetto di altissimo livello tecnologico che rappresenta lo Stato dell’Arte nel settore degli ammortizzatori di sterzo.


2. Come è composto il Kit.


Il Kit è dotato di tutto quello che è necessario per poterlo installare sulla Brutale senza toccare nulla. In particolare, oltre all’ammortizzatore di sterzo stesso, il corredo del Kit prevede due supporti in alluminio con tutta la viteria ed i distanziali necessari all’installazione.


3. Procedure di montaggio.


La corretta progettazione del Kit, e la precisione con cui sono realizzate le staffe di supporto, permettono la sua installazione in circa mezz’ora senza l’ausilio di attrezzi speciali e senza la necessità di essere dotati di specifiche conoscenze meccaniche.
Per prima cosa si installa la piastra solidale al telaio (davanti al blocchetto di sterzo) che funge a perno di riferimento per la leva che fa ruotare la pala interne all’ammortizzatore.


Poi si fissa l’ammortizzatore di sterzo sulla relativa piastra che a sua volta andrà fissata sopra il riser che blocca il manubrio alla piastra superiore di sterzo.
Tutto si assembla all’insegna della massima precisione e velocità di esecuzione.
Una nota, il perno che vincola la leva di rotazione del lobo presenta un accoppiamento con la relativa staffa volutamente non “perfetto”, nel senso che il perno è volutamente di circa 1/10 di mm più piccolo rispetto alla sua sede per far sì che possa muoversi senza creare attriti anomali e quindi senza grippaggi.

 


4. Prova su strada.


Arriva ora il momento della fatidica prova del fuoco, la prova funzionale su strada che dovrà confermare o meno le doti e l’utilità dell’oggetto che stiamo testando.
Premetto che l’ammortizzatore di sterzo in questione è installato sulla nostra Brutale in sostituzione di un eccellente ammortizzatore lineare quindi l’Öhlins si troverà ad affrontare una prova che potremmo definire comparativa con un “collega” top di gamma di un’altra affermata azienda nel campo degli ammortizzatori.
Vorrei iniziare con qualche commento sul range di regolazione: assodato che l’ammortizzatore di sterzo è testato a bordo di una naked con manubrio alto e con elevato braccio di leva sul fulcro di sterzo, mi sento di consigliare di abbandonare le regolazioni blande (pochi click dal tutto aperto) per iniziare a lavorare con quelle più sostenute (come inizio potrà andar bene il 13mo, 14mo click dal tutto chiuso). In effetti la grande leva offerta dal manubrio rende quasi ininfluenti le regolazioni poco frenate (se ci trovassimo a testare l’ammortizzatore Öhlins su di una moto con i semimanubri dovremo rivedere alcune di queste considerazioni), inoltre una naked porta ad assumere una posizione di guida definita “a bandiera” per via di quel naturale atteggiamento che si ha alla guida “appendendosi” al manubrio per effetto delle alte velocità che inducono il vento a “sbattere” contro il corpo del conducente proprio come fossa una bandiera od una vela; questa posizione porta inevitabilmente una perdita di sensibilità nella guida a quindi, ripeto, le regolazioni poco frenate dell’ammortizzatore di sterzo diventano praticamente ininfluenti.
Assodati questi pochi basilari concetti, voglio premettere che quest’oggetto mi ha letteralmente conquistato, la sua progressività di intervento è da manuale per tutti i range di regolazione che abbiamo selezionato. La corsa dello sterzo è sempre molto lineare, senza intoppi, pur nella posizione più frenata (1 click da tutto chiuso); non sentirete mai lo sterzo “murare” anche i movimenti più repentini ma semplicemente frenare la corsa dello stesso.
Alle basse velocità, in curva, la traiettoria diventa, come per incanto, molto stabile, risulta completamente sparita quella tendenza a chiudere la curva; alle alte velocità si viaggia come su di un binario quasi come si fosse alla guida di una ipersportiva con carena e semi manubri. Ci si deve solo abituare a non correggere di continuo la traiettoria semplicemente perché non ve ne è più bisogno.
La tendenza a “sbacchettare” fuori dalle curve con manto un po’ sconnesso è praticamente scomparsa dando al pilota un senso di sicurezza molto gratificante ed in autostrada viaggiando oltre i 160 Km/h non si “serpeggia” più lungo la corsia che si sta percorrendo, con l’effetto di una diminuzione della fatica di guida.
Per ultimo, dopo tanti elogi, un appunto, che non è relativo all’oggetto in prova, ma è insito nel concetto del dispositivo “ammortizzatore di sterzo”; giocare con le tarature di un ammortizzatore di sterzo non è cosa per tutti, ci si può sbizzarrire con mille regolazioni ma, se non si conosce al 100% che cosa si sta facendo, è bene che tali operazioni di taratura e regolazione vengano effettuate da professionisti. Immaginate di andare a passeggio in città mentre state “maneggiando” la manopolina della regolazione delle basse velocità, per caso la settate su tutto chiuso ed ancora per caso vi capita una manovra di emergenza per schivare un pedone od una macchina, scordatevi di schivare l’ostacolo, lo sterzo sarà così frenato che vi impedirà la necessaria velocità di intervento!
Per questa ragione un grande plauso va ai tecnici di Evolution Bike per fornire l’ammortizzatore di sterzo Öhlins con le tarature di base già effettuate e con qualche utile indicazione per poterle variare in modo sensato; quindi non resta altro che installarlo e godere del suo utilizzo, non ve ne pentirete.
Highly Recommended.

A breve un servizio completo sulla evolution bike restate in ascolto su motoitaliche.it

 

Testo Tiziano Milani

foto Tiziano Milani & claudio Zanoni

                     

       

 


 

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